Nell’ambito della comunicazione, la radio ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta. Tuttora rappresenta un mezzo do comunicazione di massa molto utilizzato, nonostante l’avvento di Interne e del digitale abbia fornito moltissime altre possibilità di ascoltare musica e notizie. La radio digitale è già una realtà, ma permane anche la radio a modulazione di frequenza. D’altro canto abbiamo visto come non necessariamente nuove tecnologie e vecchi mezzi siano in contrasto. Si pensi, ad esempio ai benefici che il digitale e Internet hanno apportato alla stampa. Oggi grazie ai servizi di stampa online è possibile realizzare prodotti tipografici, ma non solo, rimanendo seduti a casa davanti a un pc o a uno smartphone.
Ma questo è un altro discorso, anche se assolutamente non scollegato da quanto stiamo scrivendo a proposito della radio. Uno strumento che ha più di cento anni ma che rimane attuale e molto utilizzato.
Prima della radio come mezzo di comunicazione è stata fondamentale un’altra scoperta, ossia quella delle onde elettromagnetiche
da parte di James Clerk Maxwell fra il 1861 e il 1865. Maxwell nel 1873, poi, per primo descrisse la base teorica della propagazione delle onde elettromagnetiche. Queste propagandosi nell’etere possono essere catturate utilizzando strumenti adatti.
Il fisco italiano Guglielmo Marconi e il collega russo Aleksandr Stepanovic Popov studiarono la realizzazione di uno strumento capace di catturare queste onde. Popov tra il 1895 e il 1896 costruì un ricevitore per captare le onde radio, mentre in Italia Guglielmo Marconi riuscì a migliorare il suo apparecchio realizzato per far passare i segnali dai lati opposti di una collina.
I lavori di Marconi in Italia furono non molto valorizzati e il fisico dovette terminare la sua intuizione a Londra. Il primo brevetto per il prototipo di radio fu presentato il 5 marzo 1896 da Marconi che anticipò Popov solo di qualche settimana. Per l’invenzione della radio Marconi vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1909.